L'altro Giro di Damiano Cunego e Paolo Tiralongo
Hanno entrambi all’attivo diverse partecipazioni al Giro d’Italia. A pochi giorni dalla partenza della corsa rosa, Damiano Cunego e Paolo Tiralongo si apprestano a vivere la nostra corsa a tappe più importante con ruoli diversi. Per il veronese, non avendo la sua squadra, il team Nippo-Vini Fantini-Europa Ovini, goduto dell’invito da parte di RCS SPORT, si tratterà di vivere l’evento da spettatore. Compatibilmente ai propri impegni agonistici. Cunego ha infatti spiegato nel corso del suo intervento a “Sui Pedali Magazine”, che la sua carriera si concluderà a giugno di quest’anno e nel mese corrente sarà uno degli uomini di punta della sua formazione, al Giro del Giappone. Tiralongo invece si accoderà alla carovana la prossima settimana in Sicilia. Il suo ruolo all’interno del team UAE Emirates è quello di stare vicino al capitano Fabio Aru, nel ruolo di preparatore. Anche se, considerato lo stretto rapporto tra i due, sarà fondamentale per il campioncino sardo avere al suo fianco una figura così importante per l’affiatamento e l’amicizia che lega entrambi.
Con Cunego si è ripercorso la sua lunga carriera. Esplosa proprio sulle strade del Giro 2004. Non ancora ventitreenne, l’emergente campioncino veneto seppe farsi spazio già nelle prime tappe all’interno di uno squadrone qual era la mitica Saeco. I suoi guizzi e la sua lucidità ebbero la meglio su un nervoso Gibo Simoni, suo compagno di squadra. Dopo quel successo, sono seguite negli anni altre importanti affermazioni, tra le quali spiccano i 3 Giri di Lombardia e l’Amstel Gold Race. In molti, ha ricordato Cunego, hanno inteso redarguirlo nel corso della sua carriera, invitandolo a lasciar perdere le grandi gare a tappe e concentrarsi soprattutto nelle prove di un giorno. A tale proposito ha voluto però ribadire che i piazzamenti ottenuti anche al Giro di Svizzera e al Tour de France, dove seppe aggiudicarsi la maglia riservata al miglior giovane, depongono a favore di quelle che sono state le sue opzioni. Al momento, non riesce a vedere in gruppo un nuovo Damiano Cunego, anche se ritiene che tra i giovani under 23 italiani sono presenti diversi ragazzi interessanti che potrebbero far bene poi nella categoria superiore. Una lunga chiacchierata, molto confidenziale, quella alla quale si è lasciato andare questo ospite che ha avuto modo di distinguersi per disponibilità e cordialità. Toccando temi legati anche al suo futuro e ai suoi obiettivi ormai prossimi, dopo l’ormai sempre più imminente giorno nel quale appenderà la bici al chiodo.
Pur concentrando l’argomento su Fabio Aru e sul Giro d’Italia, anche Tiralongo ha avuto modo di ripercorrere la sua carriera professionistica, dedicata in gran parte al servizio di grandi capitani. A parte il suo attuale pupillo, uno in particolare sembra ricordare l’ex corridore siciliano, da anni trasferitosi stabilmente nell’hinterland bergamasco. Quell’Alberto Contador che da parte sua ha sempre palesato reciprocamente l’affetto e la stima per il suo ex gregario.
Sul Giro, Tiralongo ha ribadito che a parer suo sia Aru che il favoritissimo Froome sembrano procedere con i ritmi giusti nella marcia di avvicinamento verso quello che per entrambi sarà uno dei massimi obiettivi stagionali. Sull’ottima condizione palesata al Tour of the Alpes da parte di Pinot e Pozzovivo – sempre secondo Tiralongo -, sarà importante mantenere tale condizione fino all'ultima settimana di corsa.