Sullo Zoncolan sventola l'Union Jack
Dominio britannico sulla vetta più arcigna d'Europa. Un ritrovato Chris Froome se ne va ai meno 4 resistendo alla rimonta di Symon Yates, il connazionale in maglia rosa. Si difende ottimamente Tom Dumoulin che concede 37" al vincitore. Ancora una giornata no per Fabio Aru che lascia sul terreno oltre due minuti.Non c’erano dubbi sul fatto che lo Zoncolan avrebbe scritto un’altra pagina di grande ciclismo. In questa occasione sembra addirittura che il Giro possa riaprirsi e far rientrare nei giochi per la vittoria finale anche il vincitore di tappa Chris Froome. È vero che 3’10” da recuperare sulla maglia rosa rappresentano un distacco importante, ma è altrettanto vero che la tanto temuta terza settimana non è ancora iniziata e, cartina altimetrica alla mano, il meglio deve sempre arrivare. Ci arriveremo con una situazione di per sé molto fluida e ancora aperta a diverse soluzioni.
Non è una nota di poco conto il fatto che una figura imponente come Chris Froome possa, grazie all’impresa che lo ha visto protagonista sullo Zoncolan, inserirsi di nuovo tra i predenti al successo finale della corsa rosa. Tra l’altro, a fronte di una prima parte vissuta all’insegna della sfortuna più nera, con due incidenti che hanno sicuramente condizionato il suo rendimento, il britannico vincitore di quattro Tour de France rientra in gioco dopo aver palesato sulla salita più arcigna di questo Giro, una condizione che potrebbe essere equiparata a quella del connazionale in rosa. A proposito del quale, è inopportuno suscitare allarme, perché sulla montagna delle Alpi Carniche c'è qualcuno che dice di averlo notato più in affanno che nelle precedenti occasioni. Tale circostanza è scaturita esclusivamente dal fatto che, per la prima volta in questo Giro, Yates ha avuto da affrontare un avversario capace di sviluppare performance di quelle di cui è stato capace Froome sullo Zoncolan. Pertanto, il problema principale che si pone adesso alla maglia rosa, non è tanto il dubbio di essere calato di condizione, quanto piuttosto quello di avere di fronte e dover badare a un avversario in più, oltre al solito Dumoulin. Un avversario autorevolissimo quanto a curriculum ed esperienza; in grado come l’olandese, di poter far meglio di lui nella prova contro il tempo di martedì prossimo. Un contendente che potrebbe tornare poi a infastidirlo nelle tappe di montagna, assistito tra l’altro da un’ottima squadra. Ne ha dato prova soprattutto, sulle rampe dello Zoncolan, il compagno Wout Poels che si è dimostrato un affidabilissimo gregario, in grado di supportare il capitano in modo superlativo. Come pure Yates dovrà valutare che Tom Dumoulin, in una una frazione per lui avversa, per la quale non poteva fare altro che programmare una tattica in difesa, il gap di 37” concesso a Froome e i 31” persi dalla maglia rosa, non possono che rappresentare per lui un risultato più che apprezzabile. Qualcosa da valutare nella consapevolezza che la situazione, a rigor di logica, potrebbe ribaltarsi a suo favore nella cronometro da Trento a Rovereto.
Opportuno spendere anche due parole per Domenico Pozzovivo che zitto, zitto, sornione, sornione, è andato a prendersi un bel piazzamento (3°), che la dice lunga sul suo stato di forma e sulla sua regolarità di rendimento. Lo scalatore lucano ha concesso a Froome soltanto 23”, preferendo salire del suo passo. La sua classifica generale parla chiaro: 3° a 1’37” da Yates. Mantenere questa posizione fino a Roma sarebbe un risultato apprezzabilissimo per il corridore della Bahrain-Merida. Per come lo si sta vedendo tranquillo e disinvolto restare al fianco dei suoi avversari, tale obiettivo può risultare davvero alla sua portata.
Poi però ci sono anche quelli che escono sconfitti dalla frazione delle montagne della Carnia; alcuni dei quali in modo definitivo e irreversibile. Tra questi purtroppo, non si può non elencare il nome di Fabio Aru. Encomiabile il sardo, per grinta e tenacia. Due peculiarità che nessuno gli può disconoscere, ma assolutamente insufficienti a colmare una condizione precaria e inadeguata per poter sognare in rosa. Alla luce di queste conferme – purtroppo negative – che lo Zoncolan ha fatto pervenire a questo corridore al quale affidavamo più di tutti alla vigilia, le speranze italiche, sarà opportuno che quanto prima scaturiscano le risposte più opportune alle tante domande che il suo scarso rendimento va ponendo. Almeno un’analisi, che possa quanto meno evitare nell’immediato futuro, il ripetersi di certi errori che al momento lo stanno ponendo nettamente al di sotto di quel giovane e promettente corridore che tutti ebbero modo di apprezzare nelle sue ultime apparizioni al Giro d’Italia. Un’inversione di tendenza che potrebbe diventare preoccupante se dovesse persistere ancora.
Foto Credit: LaPresse - D'Alberto / Ferrari / Paolone / Alpozzi
ORDINE D'ARRIVO:
1 Chris Froome (GBR) Sky Professional Cycling Team 5:25:31
2 Simon Yates (GBR) Mitchelton - Scott 0:06
3 Domenico Pozzovivo (ITA) Bahrain - Merida 0:23
4 Miguel Angel López Moreno (COL) Astana 0:25
5 Tom Dumoulin (NED) Sunweb 0:37
6 Thibaut Pinot (FRA) Groupama - FDJ 0:42
7 Wout Poels (NED) Sky Professional Cycling Team 1:07
8 Sébastien Reichenbach (SUI) Groupama - FDJ 1:19
9 Pello Bilbao Lopez De Armentia (ESP) Astana 1:35
10 Michael Woods (CAN) EF Education First - Drapac 1:43
l'ordine d'arrivo completo della quattordicesima tappa
CLASSIFICA GENERALE:
1 Simon Yates (GBR) Mitchelton - Scott 61:19:51
2 Tom Dumoulin (NED) Sunweb 1:24
3 Domenico Pozzovivo (ITA) Bahrain - Merida 1:37
4 Thibaut Pinot (FRA) Groupama - FDJ 1:46
5 Chris Froome (GBR) Sky Professional Cycling Team 3:10
6 Miguel Angel López Moreno (COL) Astana 3:42
7 Richard Antonio Carapaz Montenegro (ECU) Movistar 3:56
8 George Bennett (NZL) Lotto NL - Jumbo 4:04
9 Pello Bilbao Lopez De Armentia (ESP) Astana 4:29
10 Patrick Konrad (AUT) Bora - Hansgrohe 4:43
la classifica generale completa dopo la quattordicesima tappa