Thibaut Pinot colpisce ancora!!
Lo si sa che questa gara é tanto bella quanto infernale, una classicissima che ogni campione vorrebbe avere come trofeo.
la gara si è animata ghrazie alla fuga di otto corridori: Davide Ballerini, Umberto Orsini, Alessandro Tonelli, Florian Sénéchal, Franck Bonnamour, Jonathan Restrepo, Michael Storer e Marco Marcato. Grandi corridori che hanno raggiunto già nelle prime due ore di gara una media davvero altissima che raggiungeva i 45 km/h.
A rompere gli indugi e il gruppo ci ha pensato il muro di Sormano. Grande bagarre per portare i capitani ai piedi della salita nelle prime posizioni. Il "muro" ha fatto subito le prime illustri vittime tra cui il tanto atteso Alejandro Valverde costretto a lasciare le ruote dei piu forti scalatori. Stessa sorte é toccata a Rigoberto Uran che a mio parere ha sprecato troppe energie nella gara delle Tre Valli Varesine, in cui ha voluto fare da stopper al suo compagno, ma nello stesso tempo voleva provare a conquistare il successo finale.
Altro corridore che ha pagato caro é stato il francese Romain Bardet che in quest'ultima parte di stagione si é in qualche modo fatto sorprendere ma che si lascia alle spalle una bella stagione.
Ora parliamo dei veri protagonisti.
Da non sottovalutare il bellissimo lavoro che anche Primoz Roglic ha fatto portandosi all'attacco per parecchi km.
Poi c'è colui che quest'oggi é salito sull'ultimo gradino del podio, Dylan Teuns, un giovane talento del ciclismo che ha dimostrato in più gare di essere un corridore in gran forma con delle caratteristiche eccezionali che potrebbero mettere in difficoltà chiunque. Il prossimo anno si ritroverà nella squadra di Nibali, la Bahrain Merida in cui potrà dare il suo contributo e ottenere vittorie che potrebbero dargli ancora più soddisfazioni.
Poi il nostro Vincenzo Nibali, colui che oggi pur non essendo ancora al top della condizione, pur non avendo avuto tutto il tempo necessario per ritrovare la gamba giusta, ha dato tutto ciò che aveva. Voleva vincere ma contro un Pinot in queste condizioni era difficile, ha cercato e voluto a tutti i costi arrivare secondo. E' stato l'ultimo a cedere alla forza del francese, è stato raggiunto dal gruppetto inseguitori ed é partito in contrattacco giungendo in solitaria alla piazza d'onore.
Questa é la conferma che Vincenzo é tornato, la dimostrazione che la classe del nostro campione, bloccata da uno stupido incidente che ce lo ha tolto nel momento più bello della stagione e che lascerà in lui e in tutti noi un rammarico incolmabile. Nibali ha avuto il coraggio di un leone, la forza di un guerriero, l'umiltà di un uomo che non si vanta di essere un campione ma pensa a far divertire la gente, i tifosi.
Arriviamo al vincitore di oggi, un francese, quel Thibaut Pinot che ci ha lasciato con il fiato sospeso, colui che ha dominato la corsa, vincendola sul terreno a lui congeniale. Un francese che ama la nostra Italia e le nostre corse italiane, parla dell'Italia come se fosse la sua terra. Ha lasciato un segno, ha dimostrato una grande determinazione ma soprattutto coraggio e forza per chi gli stava alle spalle. É un campione a tutti gli effetti e ha saputo dimostrarlo, é riuscito a fare il vuoto, ha fatto saltare il banco, ha lanciato via la tensione e la paura trovando così la gamba giusta che gli ha permesso di arrivare al traguardo con le braccia al cielo e di ottenere un altro strepitoso successo.
É con questo splendido podio che si chiude un anno di ciclismo moderno, ciclismo che ha visto campioni come Vincenzo, in lacrime, a quel Tour de France che non perdona, a quella voglia di riscattarsi ritrovata propri in questo Giro di Lombardia.
Un anno di ciclismo che vede corridori rinascere come Caruso e De Marchi. Entrambi hanno dimostrato che non sono semplici corridori ma corridori che possono dare davvero tanto, sempre al servizio del loro capitano e sempre pronti a lanciare la stoccata vincente.
Un anno che vede un Moscon squalificato per colpa del suo caratterino, che torna alle gare e mette a tacere tutti conquistando vittorie del tutto inaspettate che gli hanno dato sicuramente grande morale. Domenico Pozzovivo e Giovanni Visconti che in ogni gara dimostrano di essere dei grandi corridori che non si arrendono alle prime difficoltà e vogliono a tutti i costi dare il proprio contributo. Elia Viviani che in solitaria conquista il tricolore e tantissime gare che aumentano la sua voglia di gareggiare e sembra quasi che non voglia più fermarsi perché di vittorie se ne prende tantissime.
Fabio Aru, per lui una stagione da dimenticare che non gli ha permesso di raggiungere nemmeno una vittoria e di non essere in forma per confrontarsi con campioni che hanno dimostrato di voler a tutti i costi un riscatto. Lui questo riscatto non lo ha nemmeno cercato. Ci auspichiamo di vederlo competitivo nella prossima stagione, sperando che anche lui possa, in qualche modo, portare in alto il nome dell'Italia come hanno fatto quasi tutti gli italiani.
Infine non ci si può dimenticare di un grande Franco Pellizzotti che ha voluto chiudere la sua carriera in questo Giro di Lombardia. Si é chiuso per lui, il pezzo di una storia bellissima, che quando racconterà ai suoi figli e ai suoi tifosi si emozionerà al solo pensiero di vedere cosa ha realizzato veramente in 18 anni di una carriera sportiva sempre all'insegna del duro lavoro. Non avrà nulla da rimpiangere, forse solo qualche vittoria scappata via ma quello che Franco ha maturato in questi anni é stato qualcosa di speciale: sempre a disposizione dei propri capitani, incitandoli, consigliandoli, spingendoli oltre i loro limiti. E quante volte ha lanciato Vincenzo verso la vittoria... sempre li davanti senza mai dimenticare il valore di una squadra.
E così che si chiude la stagione 2018 del ciclismo. Ora aspetteremo con ansia l'arrivo di febbraio per rivedere le squadre darsi battaglia fino a quest'ultima gara, a quest'ultimo scontro. Ci saranno ancora tante bagarre da seguire che ci daranno grandi emozioni e ci saranno ancora tante vittorie e imprese indimenticabili....
Chiara Rinaldi